Arte e Cultura

La ferrovia Gemona-Pinzano-Sacile
La linea Pinzano-Gemona era l'ultimo tronco di un ambizioso progetto ferroviario che doveva collegare il porto di Venezia, divenuto italiano a seguito della terza guerra d'indipendenza (1866), con i ricchi mercati del Centro Europa, innestandosi a Gemona – via Portogruaro e Casarsa – sulla ferrovia “Pontebbana” Udine-Pontebba, che sarebbe stata inaugurata nel 1879. La Portogruaro-Gemona, detta anche la linea del Tagliamento, ebbe una costruzione lunga e travagliata e non divenne mai la linea internazionale diretta che, evitando Udine e la lenta “Veneto-Illirica” per Treviso e Conegliano, avrebbe collegato Venezia con l'Austria. Venne completata per tronchi distinti: dapprima la Portogruaro-Casarsa (1888), poi la Casarsa-Spilimbergo (1893), quindi – soprattutto per esigenze strategiche e militari – la Spilimbergo-Pinzano (1912) e la Pinzano-Gemona (1914).
Presa d'assalto da folle di profughi dopo la tragedia di Caporetto, divenne la ferrovia degli emigranti nei decenni successivi. Durante il secondo conflitto mondiale vide il ripetuto passaggio del treno blindato tedesco e fu teatro di sabotaggi da parte delle formazioni partigiane. Nel 1967 perse il servizio viaggiatori sul tronco Casarsa-Pinzano e la tratta rimanente si allacciò al tronco Pinzano-Sacile, creando la cosiddetta ferrovia “Pedemontana”. Dopo aver trasportato impiegati, operai ma soprattutto studenti verso Gemona da un lato e Spilimbergo, Maniago e Sacile dall'altro, nel luglio 2012, in occasione di una frana a Meduno, Trenitalia sospese il servizio sull'intera “Pedemontana”, anche a causa dello scarso traffico che le pochissime corse riuscivano a generare.
A seguito delle incessanti proteste di tanti cittadini e di comitati spontanei, oltre al sostegno dei Comuni attraversati e della Regione Friuli Venezia Giulia, oggi la Sacile-Gemona è aperta ai treni turistici grazie all'impegno di Fondazione FS, Regione, Comuni e associazioni di volontariato. I convogli storici valorizzano i suggestivi centri e paesaggi attraversati, mentre la tratta Maniago-Sacile è tornata di nuovo regolarmente in funzione, in attesa che tutta la “Pedemontana” da Sacile a Gemona venga riaperta all'esercizio.

La stazione di Forgaria Bagni Anduins
La stazione di Forgaria Bagni Anduins (m. 146 s.l.m.) doveva entrare in funzione il 1° novembre 1914 in occasione dell'inaugurazione della linea Pinzano-Gemona, ma una violenta inondazione fece ritardare di diversi giorni l'avvio del servizio. Il fabbricato, che poteva contare anche su un edificio come magazzino merci, era analogo a tutte le stazioni di “quarta classe” costruite in quegli anni sulle linee secondarie delle Ferrovie dello Stato. Disponeva di sala d'aspetto di seconda e terza classe, atrio, biglietteria e ufficio del capo stazione con telegrafo, mentre il primo piano era adibito ad abitazione. Originariamente, oltre al binario di corsa, vi era un secondo binario per gli incroci e quattro binari tronchi per il ricovero dei carri merci.

La stazione e il magazzino merci sono stati demoliti a seguito del terremoto del 6 maggio 1976. Molti carri merci chiusi confluirono anche in questa stazione per essere distribuiti alle famiglie dei terremotati come utilissimi ripostigli su ruote.
La denominazione di “Forgaria Bagni Anduins”, che la stazione ha assunto fin dalle origini anche come richiamo turistico, deriva dalla rinomata presenza di una fonte di acque solforose ad Anduins. Un collegamento automobilistico, in coincidenza con tutti i treni nella stagione estiva, collegava un tempo la stazione alla fonte, distante circa 5 km.

La fermata di Cornino
La fermata di Cornino (m. 157 s.l.m.) è stata istituita il 1° novembre 1914 in occasione dell'inaugurazione della linea Pinzano-Gemona, ma una violenta inondazione fece ritardare di diversi giorni l'avvio del servizio. Il fabbricato, analogo a tutte le “case cantoniere doppie” costruite in quegli anni sulle linee secondarie delle Ferrovie dello Stato, era adattato a biglietteria e sala d'aspetto, oltre a costituire l'abitazione dell'assuntore e della sua famiglia. Fino al 1974, quando vennero inaugurati i due ponti stradali affiancati a quelli ferroviari sul Tagliamento, Cornino costituiva l'ultima fermata utile per superare il Tagliamento con l'unico mezzo di trasporto allora utilizzabile: il treno.
Il fabbricato è stato demolito a seguito del terremoto del 6 maggio 1976.
Testo di Romano Vecchiet realizzato in collaborazione con le classi seconde e terze della Scuola secondaria di primo grado di Forgaria nel Friuli. Anno scolastico 2018-2019.

ANTIQUARIUM
Presso la Sala Consiliare del Municipio è allestita la raccolta del materiale ritrovato negli scavi eseguiti in questi ultimi anni a Castel Raimondo. Si tratta di alcune vetrine contenti il materiale archeologico proveniente dagli scavi eseguiti a partire dal 1985 dall'Istituto di Archeologia dell'Università di Bologna con la collaborazione dell'Università di Udine nell'ambito di una ricerca sugli insediamenti romani d'altura. Fra gli oggetti esposti e databili all'epoca pre-romana (IV sec. a.C.), ci sono elementi in ceramica grezza, oggetti in vetro, monete, fibule in bronzo corredati da pannelli con testi didattici.

CASTEL RAIMONDO
Detto "Zuc di Scjaramont" è un rilievo, una sorta di promontorio che si stacca dal Monte Prat in direzione est-ovest poco distante dal torrente Arzino. Il castello era situato in una posizione favorevole che permetteva il controllo dei traffici del commercio del ferro e di altri materiali provenienti dalle miniere delle Alpi Friulane e che passavano attraverso l'antico "Troi dal Gjal", I'attuale strada della Val d'Arzino. In base agli scavi recenti i resti visibili si riferiscono ad una torre quadrata (in loc. Plan de la Fontana) datata tra la fine dell'epoca tardorepubblicana e quella augustea (IV sec. a.C.) e forse adibita a torre di segnalazione,mentre in loc. Pustòta sono state messi in luce le strutture edilizie appartenenti ad un quartiere abitativo. L'insediamento del castello vero e proprio, ha avuto diverse fasi di vita sovrapposte che vanno dall'epoca romana fino al sec. XIV.

CASTELLO DI SAN GIOVANNI A FLAGOGNA
Si accede per mezzo di una pista forestale che parte dall'abitato di Flagogna e sale in cima al colle, dal quale si domina la valle del Tagliamento. La sua erezione, come torre di vedetta, sembra essere avvenuta circa nel XIV sec., in sostituzione di Castel Raimondo, crollato dopo il terremoto del 1348, per poi ampliarsi fino a raggiungere I'attuale forma poligonale. E' ancora visibile il perimetro delle mura, il portale d'ingresso e i resti della chiesa dedicata al santo.


CASA DELLA MANUALITÀ "GEIS E RISCJEI"
La Casa della manualità Rurale “Geis e Riscjei”, è ospitata nei locali ora restaurati dell’ex latteria sociale turnaria di Cornino. Oltre a una piccola sezione dedicata doverosamente all’attività casearia che qui si svolse per lunghi anni, la maggior parte degli oggetti esposti sono rastrelli, cesti, attrezzi, gerle, che testimoniano le due attività che ebbero maggiore sviluppo nella zona fino a pochi decenni fa: costruire rastrelli e lavorare il vimine. La lavorazione del vimine, raccolto sulle sponde del Tagliamento e intrecciato per produrre oggetti d’uso quotidiano per la casa, i campi e l’allevamento, è un’antica tradizione di Forgaria. Grazie alla disponibilità di alcuni abitanti del luogo, alcuni dei quali ancora oggi attivi cultori di questi mestieri, che hanno donato gli oggetti esposti, è stato creato un percorso in cui sono descritte le fasi di fabbricazione di un cesto in vimine e di un rastrello. Documenti, oggetti, testimonianze, aneddoti, chiarificano l’esposizione. Nella Casa della manualità Rurale “Geis e Riscjei”, è possibile conoscere storie di uomini e donne di un tempo, conoscere il loro lavoro e l’impegno nel quotidiano anche attraverso oggetti legati all’attività domestica. In una piccola sezione sono esposti utensili legati alla tessitura - aspi, pettini per la cardatura, arcolai – e oggetti relativi alla cucina. Al piano superiore dell’edificio, troveranno spazio strumenti multimediali per integrare la visita con attività didattiche dedicate soprattutto alle scolaresche.